Il libro o la vita (manuale di disintossicazione)


Quaderni del Pequod #10
Pagine: 128
ISBN: 9788860682253
Pubblicazione: 17 giugno 2022
€ 14,00

 

La letteratura o la vita? Il poeta anconetano Franco Scataglini la questione l’aveva risolta così: “Per me vita e scrittura / ène compagni el sai.” E concludeva: “Se cerca ’n sono lindo / dentro de sé e se trova / el biatolà d’un dindo/ spèrsose ‘nte la piova.”
Si scrive e si legge, sperando di trovare quel “sono lindo” per sentirsi un po’ meno smarriti?

(dalla Prefazione di Gilberto Severini)

 

Che cosa è che lega Guy Debord ed Umberto Eco, Amos Oz e Massimo Troisi, Nanni Moretti e Giuseppe Pontiggia, Giorgio Manganelli e Marguerite Yourcenar, Virginia Woolf e Cesare Zavattini, tanto per citare solo alcuni nomi, fra i tanti, evocati nelle pagine, colte ed impertinenti, di questo Il libro o la vita (manuale di disintossicazione)? Facile, no? I succitati intellettuali sono tutti sacerdoti di una religione che, a dispetto delle tante crisi attraversate e della sua indiscutibile pericolosità, resiste eterna ed immutabile: la fede sacra del Libro, il culto immarcescibile della Letteratura. In questo libro, Linnio Accorroni, attraverso l'effervescente ping-pong dialettico, serrato e caustico, elegante e prosaico, fra due irresistibili interlocutori, sciorina non solo le supreme virtù del sacro dogma del Libro, ma anche i suoi inconfessabili vizi, le sue perverse aporie, la sua sostanziale inutilità. Uno difende le sorti magnifiche e progressive della lettura e della letteratura. L'altro, lettore cinico e disincantato, dimostra che il libro fa male e che la Letteratura, oltre che inutile, è cosa dannosa e guasta. Perdonabile è colui che, come dice Rimbaud, perde la propria vita «per delicatezza», ma folle è perderla a causa dei libri. Nel finale, si spalanca qualche salvifica ipotesi di sopravvivenza. Si può forse quindi scampare al libro, al mondo, alla vita, a noi stessi, insomma.

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