Pequod #22
Pagine: 128
ISBN: 9788860681898
Pubblicazione: 18 novembre 2021
€ 15,00
Gli anni pesano ma si possono alleggerire, pensava Ugo. Lui come educatore fa ridere, come contestatore anche, ma tanto nessuno ci fa caso. Qui siamo nel mezzo della Grande Restaurazione, che potrebbe collassare da un momento all'altro. Ovviamente a nessuno importa un fico secco. E poi l'esperienza, l'inesperienza: sono parole prive di senso. Che idea ci si può fare di un mondo che cambia ogni momento rimanendo lo stesso? Lui ci prova, con la nipotina Camilla, gli amici, le istituzioni che usano le anti-lingue, le illusioni del multiverso e il gruppo di lettura. Ma le parole fanno una grande difficoltà perfino a declinarsi al femminile, e questo lo infastidisce. Soprattutto per Camilla. Bisogna amarle, le parole, diceva Qteneau, altrimenti si passa il tempo a guardare i seriali, come fa lui con la moglie, consolandosi con l'ironia. Ma il destino di solito è beffardo con chi si pone troppe domande, i residui dei suoi minima moralia svaniscono. Ugo ha gli occhi divertiti e malinconici di un jazzista blues.
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